A seguito dell'email in cui giovanni annunciava le dimissioni dalle cariche della sezione io mi sentii di scrivergli due righe che voglio rendere pubbliche:
Non conosco le motivazioni per cui sei arrivato a "lasciare", francamente neanche voglio saperle, di certo non devi darmi spiegazioni, approvo e accetto le tue dimissioni ma ne sono rammaricato....
Rammaricato perchè ho cominciato a frequentare la sezione proprio grazie a te, grazie alla tua passione e insistenza nel farmi rimanere quel Venerdì sera (credo il 5 Febbraio 2011) in sezione ad ascoltare la lezione di Marco sulla sicurezza in ambiente innevato... io ero venuto solamente per riconsegnare due paia di ciaspole che avevo noleggiato per i miei nipotini... Non avevo intenzione di farmi socio CAI almeno per quest'anno, avevo in mente alcuni progetti sportivi che non mi avrebbero lasciato il tempo di frequentare la montagna, ma invece grazie a te quella sera rimasi, anche se avevo già degli impegni e per questo sapevo già che una volta rientrato a casa avrei avuto da litigare...
Grazie a te Giovanni quella sera mi si aprì un nuovo mondo, sentii bruciare dentro di me la passione per la montagna e la voglia di viverla che sino ad ora avevo soffocato per dedicarmi al ciclismo. Da quella stessa sera abbandonai le ambizioni agonistiche sportive che avevo per vivere la montagna e tutte le sue discipline, non per decisione mia ma semplicemente perchè non ne avrei più potuto fare a meno.
Mi dispiace perchè, consapevole di esser arrivato in un momento di vita sociale della sezione "un pò difficile", in te e Marcello ho avuto sempre un punto di riferimento, in quanto neofita ed inesperto mi avete accolto, preso per mano ed accompagnato in montagna.
Spero che questa decisione non ti allontani dal ferquentare la montagna e la sezione, ringraziandoti per ciò che hai fatto per me e il CAI ti dico che non scorderò mai quel Venerdì sera che mentre stavo per inviarmi alle scale per andar via mi dicesti con innocenza " che fai te? ....no sali sù?! la lezione stà per cominciare! muoviti... ".
Silvano Gozzi.