Ciao a tutti,
in vista dell’Assemblea annuale della FST, che si svolgerà in data 3 marzo 2012 e della quale avete già ricevuto la convocazione, vorremmo comunicare a tutti i gruppi federati che 5 consiglieri su 7 hanno deciso di non ripresentare la propria candidatura alle elezioni previste nel corsodell’Assemblea per il rinnovo del Consiglio Direttivo.
Bruno Steinberg, l’attuale presidente, non è intenzionato a riproporsi come candidato per la presidenza e si è detto disponibile a presentarsi per il ruolo di consigliere.Negli ultimi mesi il Consiglio Direttivo è stato animato da un lungo dibattito sulle tematiche ambientali, dal quale sono emerse due posizioni diverse, che riteniamo doveroso far conoscere a tutti i gruppi toscani e proponiamo qui di seguito. Abbiamo ritenuto doveroso informare preventivamente i gruppi e li invitiamo a discutere la situazione attuale al loro interno, al fine di informare i loro soci di quanto sta avvenendo e sondare la loro eventuale disponibilità a candidarsi come consiglieri o presidenti alle elezioni di marzo.Vi aspettiamo numerosi all’Assemblea.
Il Comitato Federale
Posizione di Bruno
la FST non ha mai fatto parte degli ambientalisti duri e puri ma si è passato da un periodo nel quale l'attenzione verso l'ambiente è stata massima,pur non potendo vantare grandi risultati, ad altri nei quali dell'ambiente si è preoccupata tra il poco ed il punto.Questo è quanto ha scritto Gianni in una delle innumerevoli email che sono girate in questi ultimi mesi. Illustra perfettamente l'altalenare dellacoscienza ambientalista della FST. Prima di essere eletto come presidente della FST 3 anni fa, avevo anticipato nel mio "programma" che l'ambientesarebbe stato uno dei punti su cui si sarebbe lavorato. Così è stato.Pur provenendo da un mondo ambientalista, ero sempre stato dietro, talvolta anche nelle retroguardie in questo tipo di battaglie. Questa è stata laprima volta che mi sono trovato in prima fila a dover affrontare queste tematiche, anche a dover decidere qual'è la cosa migliore da fare perproteggere l'ambiente carsico. Sarà forse per questo, a differenza di altri del CF che invece sono anni che si occupano di ambiente, che sonoarrivato a delle conclusioni diverse. Il fine è sempre quello, proteggere le grotte e il fenomeno carsico in generale. La strategia per arrivarciinvece è diversa.Parto intanto da due considerazioni di base inconfutabili.La prima è che ci troviamo di fronte una potenza a livello economico. Gli interessi dietro sono enormi. Noi invece siamo nulla.La seconda è che in tanti anni il mondo ambientalista è riuscito ben poche volte a far qualcosa di concreto.Da adesso in poi, è tutto ovviamente discutibile, questa è la mia di versione, anzi meglio la mia visione del problema.Noi non possiamo andare dall'Assessore in Regione, dal Parco, dai Comuni e dire "le cave vanno chiuse". Smettono immediatamente di ascoltarti. Nonpossono, hanno dietro tali pressioni che non possono fare altro. Il giro economico dietro è enorme, e noi, come qualsiasi altra associazione a difesadel territorio, siamo inermi in confronto. Ricordiamoci inoltre che ci sono leggi che permettono l'escavazione. Ma queste stesse leggi non permettonone l'escavazione selvaggia ne l'inquinamento delle falde. Io voglio lavorare solo in base a questo.In questi 3 anni sono stato molto attento che in nessun atto, in nessuna lettera ci fosse scritto "le cave vanno chiuse". Ma non ci siamo fermati, cisiamo mossi, diverse sono le lettere ufficiali che abbiamo spedito per denunciare l'inquinamento delle falde. A settembre, dopo l'ennesimo sversamentodi marmettola in Corchia, immediatamente segnalato in Regione e al Parco, abbiamo anche scritto al presidente della regione, e agli assessoricompetenti per chiedere:"Come associazione che fa della protezione e della salvaguardia dell’ambiente carsico suo scopo statutario, siamo a chiederealle istituzioni non certamente la chiusura delle cave, anche se questa sarebbe la soluzione migliore per l’ambiente, ma un maggiore e più attentocontrollo circa l’applicazione delle leggi esistenti che regolano l’escavazione e il lavoro in cava. Di sicuro questo porterà ad un minoredeperimento delle risorse idriche sotterranee sempre più compromesse e nel contempo sempre più indispensabili. "Io sono convinto che è solo così che abbiamo una qualche speranza di poter fermare l'inquinamento delle falde sotterranee.Le cave noi non riusciremo mai a fermarle. Come già detto, dietro ci sono interessi troppo grossi. Causati anche da noi stessi. Fin quandocontinueremo ad acquistare, ad usare prodotti in cui il marmo, che sia in lastre o in polvere cambia poco, è materia prima, ci sarà qualcuno cheandrà a prendere il marmo dove c'è. Per quanto mi riguarda, che lo prendano in Apuane o in altri posti è perfettamente identico. Magari potremmoanche riuscire a fermare una cava, ma poi dato che la richiesta di questo materiale c'è, andranno a prenderlo nelle montagne di altri. E' cambiatoqualcosa per l'ambiente inteso non come "mio giardino", ma come mondo dove viviamo? No assolutamente. Io sono convinto che noi, come associazioneambientalista, l'unica cosa che possiamo fare è che questa escavazione avvenga solo nel rispetto delle norme, anche se ovviamente non è compitonostro controllare che lo facciano. Noi dobbiamo sollecitare i politici perchè si muovano dalle loro seggiole, e vadano a controllare che le caverispettino le leggi e smettano così di rendere bianchi (se va bene) i fiumi della notte.Salterete subito su dicendo che così abbandoniamo le montagne alle grinfie delle cave. Si lo so, ma se riusciamo ad evitare che le falde sianoinquinate, almeno un piccolo risultato lo riusciamo ad ottenere. Se chiediamo la "chiusura delle cave", manco quello possiamo ottenere, o almeno èstato ottenuto in tanti anni di lotte. Vogliamo provare a salvare almeno il 90% del sistema?Per far questo è necessario un certo rigore nelle prese di posizioni ufficiali. Io ritengo che non ci possano essere deroghe. Se questa è la lineache vogliamo portare avanti, non c'è spazio per aderire alle iniziative di associazioni che chiedono la "chiusura delle cave". Sempre e comunque.Ma torniamo un'attimo indietro, al nostro povero Corchia. Sia chiaro che non dico che questo il frutto della mia "politica", magari sarebbe successolo stesso, ma ....Adesso la cava Tavolini è ferma, il Parco è stato costretto a fermarla.. Non può lavorare fino a quando non mettono a posto il ciclo delle acque. Eimmagino che avranno gli occhi dell'Arpat addosso, dovrà essere un piano serio e funzionante. Voi direte, ma se sistemano, ripartono. Lo so. Nonposso farci nulla. Ma almeno un risultato l'abbiamo ottenuto. Il sistema idrico del monte Corchia è salvo dalle schifezze che la cava abbandonava suisuoi piazzali. Per sempre? Non saprei, ma se vigiliamo, forse.In assemblea si dovrà discutere di questo.Io avevo chiesto che la discussione venisse fatta prima delle elezioni. Io non potrei mai portare avanti in prima persona come presidente una politicache confligge con questi principi che vi ho appena illustrato. Non si tratta di un problema marginale, ma fondamentale. O smettiamo di occuparci diambiente, come è stato fatto altre volte, oppure è necessario che chi guida la FST sia profondamente convinto di quello che fa. Noi non siamo pagatiper fare quello che facciamo, lo facciamo per passione e quindi non si può pretendere che uno faccia le cose che in cui non crede, anzi che crede chesiano fallimentari.Purtroppo il consiglio ha deciso invece che le elezioni si terranno prima delle varie discussioni, pertanto non me la sento di candidarmi comepresidente. Ritengo stupido e anche fraintendibile il fatto che io mi dimetta subito dopo la discussione, se la FST dovesse decide invece che lastrada su cui vuole proseguire è un'altra. Ma dato che il "contendere" è su questo argomento, mentre su gli altri temi c'è la piena concordia,ritengo altrettanto stupido che me ne vada sbattendo la porta. Sono disponibile, se interessa, a continuare a lavorare per la FST, in veste diconsigliere che NON si occuperà di ambiente. Ci sono altre 10.000 cose da fare, da portare avanti nella FST. Questa è solo una delle tante.
Posizione di Sabrina, Enzo, Elena, Giancarlo e Davide
Sono passati tre anni dalle ultime elezioni per il rinnovo del consiglio direttivo della Federazione e, durante questo periodo, sono state portateavanti molte attività.Le posizioni espresse dal gruppo di lavoro durante il triennio sono state frutto della mediazione dei pensieri dei vari componenti succedutisi.Durante gli ultimi mesi però si è verificato all'interno del Consiglio una divergenza di opinioni sulle questioni riguardanti l'ambiente, questo ciha condotti a comunicarvi la linea di pensiero sottoscritta dalla maggioranza dei consiglieri.Reputiamo però che i gruppi della FST debbano partecipare, non solo alla discussione sulla futura strategia della Federazione, ma che si adoperinoanche direttamente nelle attività di tutela, vi invitiamo pertanto a leggere con attenzione quanto segue e discuterne all’interno dei gruppi.Riteniamo che la Federazione come associazione ambientalista abbia il diritto/dovere di operare nell'interesse dell'ambiente, delle aree carsiche edelle cavità ipogee, come del resto recita il nostro statuto.Per fare ciò riteniamo che si debbano percorrere tutte le strategie praticabili in questa direzione, organizzando momenti di sensibilizzazione alnostro interno, promuovendo iniziative pubbliche rivolte alla cittadinanza, fino a poter sporgere denunce quando rileviamo delle irregolaritàdurante la nostra attività in grotta e nelle aree montane (inquinamento delle falde, abbandono dei materiali pericolosi, escavazioni abusive ecc).E’ importante che vengano divulgate le nostre conoscenze specifiche del mondo sotterraneo, conquistate in anni di pratica speleologica, specialmenteal modo della politica, affinché le regole e leggi emanate in tema ambientale siano le più efficaci possibili.Riteniamo che la Federazione, qualora venga richiesto dalle istituzioni, possa agire facendo "consulenza" riguardo eventuali problemi che venganoriscontrati nelle cave, ma che ciò non possa essere in antitesi ad azioni preventive (espressione di parere prima di una apertura di cava) o nelcorso dell'attività (denuncia di irregolarità). Siamo anche disponibile ad incontri e verifiche con gli imprenditori del marmo purché si abbandonila metodologia usata in analoghe iniziative dove venivamo “usati” apparendo disponibili al confronto mentre in realtà continuavano leirregolarità e la violazione delle leggi.L'interfacciarsi con le istituzioni non ci esime dal ricordarci che siamo una libera associazione e che come tale agiamo.Dunque, là dove ci siano delle opinioni divergenti dal pensiero degli enti, in merito a concessioni di escavazioni, proroghe sulle coltivazioni oaltre situazioni che a nostro avviso siano deleterie per le particolari condizioni di una area, dobbiamo poter esprimere il nostro parere contrarioanche se le leggi vigenti consentirebbero tali autorizzazioni.Sottolineiamo tra l’altro che la legge prevede che le concessioni si POSSANO dare, non che DEBBANO essere date (infatti vanno chieste) è quindiperfettamente logico che, in casi motivati, si esprima un parere negativo.Questo rafforza la necessità di una valutazione attenta caso per caso e non una posizione preconcetta, che riteniamo un errore, sia se tesa achiedere la chiusura di tutte le cave sia per decidere a priori di non chiederla mai.Siamo coscienti che gli interessi in campo di cave e di marmo sono enormi e che esiste un problema di “ricatto occupazionale” ma riteniamo che FSTnon sia per costituzione un ente di controllo e che possa esprimere liberamente opinioni di politica ambientale.Ovviamente la parte più dura del nostro lavoro sarà quella di denunciare alle autorità competenti con puntualità e precisione gli illeciti di cuiverremo a conoscenza ed utilizzare i mezzi messi a disposizione, per esporre i nostri dubbi e richieste per meglio comprendere le varie questioni.Riteniamo che la FST debba collaborare con le altre associazioni ambientaliste, per avere la forza e le competenze per attuare una politica diprotezione ambientale sempre più efficace, che ciò venga fatto con spirito critico, senza appiattirsi su posizioni o documenti che non dovesseroessere condivisi ma tenendo conto anche di una visione strategica più ampia.Siamo convinti che le tematiche ambientali trattino argomenti molto complessi che hanno bisogno di visioni dinamiche e aperte non certo di rigiditàprecostituite.La FST storicamente si è occupata molto delle sorti delle Alpi Apuane in quanto le maggior aberrazioni in campo ambientale nella nostra regione sonoperpetrate in quelle magnifiche montagne. Noi vorremmo però esortare tutti a tenere gli occhi aperti e ad occuparsi delle emergenze ambientali, cheinteressino o meno aree carsiche, perché abbiamo bisogno della collaborazione di tutti i gruppi e tutti gli speleologi che sono sensibili alletematiche ambientali.
Ciao,
in allegato le relazioni che verranno presentate all'asssemblea.
Si ricorda a chi ancora non l'avesse fatto, che in base all’ art. 9 dello statuto approvato il 19/12/2009 i gruppi federati, per aver diritto al voto in assemblea devono consegnare prima dell’assemblea l’elenco dei propri soci (nome e cognome), delle cariche sociali e una relazione (non un elenco delle uscite….) dell’attività svolta nel 2011. Per semplificare le operazioni si prega di inviare entro il 02/03 a info@speleotoscana.it i dati richiesti che comunque anche se consegnati subito prima dell’assemblea, dovranno essere forniti su supporto elettronico.
Inoltre i gruppi devono pagare la quota sociale che è rimasta invariata a 20 Euro. Si prega di inviare copia della ricevuta del pagamento via email o via fax al 0583/889278 o in alternativa di portare la copia all’assemblea.
Ciao
Bruno
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